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martedì 6 dicembre 2016

10:11:00

...una mostra a cura di Vittorio Sgarbi, alla Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta a Napoli dal 6 dicembre al 28 maggio...



















"La caccia di quadri non ha regione, non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova". Così Vittorio Sgarbi descrive il mistero del collezionismo:"l'interesse per ciò che non c'è".












Da qui l'idea della grande mostra nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta di Napoli per raccontare attraverso preziosi tesori "nascosti" lo svolgimento della storia dell'arte italiana, da Tino di Camaino, considerato il Giotto della scultura, così come Dante, suo contemporaneo, è ritenuto il "padre della lingua italiana", a Giorgio de Chirico che, affascinato dall'arte antica, fu il principale esponente della pittura metafisica, attraverso la quale tentò di svelare gli aspetti più misteriosi della realtà.












La mostra così intesa viene dunque a porsi come naturale estensione della straordinaria esposizione "Il Tesoro d'Italia" svoltasi all'Esposizione Universale di Milano del 2015 nella quale si è documentata, dal Piemonte alla Sicilia, la varietà genetica di grandi capolavori concepiti da intelligenze, stati d'animo, emozioni che rimandano ai luoghi, alle terre, alle acque, ai venti che li hanno generati. 












L'Italia, del resto, è il luogo della felicità compiuta: di questo è stato consapevole, da Stendhal a Bernard Berenson, qualunque straniero abbia eletto il nostro Paese a sua patria, non potendo immaginare un luogo di maggiore beatitudine sulla terra.












L’acquisto di qualunque tipo di biglietto, include il download dell’App della mostra “i Tesori nascosti” da cui sarà possibile ascoltare l’audio guida con la voce di Vittorio Sgarbi e approfondire i contenuti delle opere d’arte esposte, all’ingresso verranno fornite le cuffiette. 












Riaprirà dopo 20 anni la Basilica della Pietrasanta proprio in occasione della mostra ed a seguito di un intervento con fondi Unesco. 













La chiesa fu costruita nel VI secolo come basilica paleocristiana su una struttura di epoca romana poi tra 1653 e il 1678 su progetto di Cosimo Fanzago fu eretta la chiesa attuale in chiave barocca. 












Molto grande è la facciata che è rimasta però incompiuta al secondo ordine, mentre il portale, realizzato da Pietro Sanbarberio, fu costruito nel 1675, subì poi altri restauri tra il XVIII ed il XIX secolo ma i bombardamenti della seconda guerra mondiale la colpirono gravemente e solo nel 1976 ne fu completato il restauro. 













Chiusa per decenni è stata recentemente completata con fondi Unesco e si chiama “della Pietrasanta” perché secondo la tradizione custodiva all’interno una pietra che, quando la si baciava procurava l’indulgenza. 



















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