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martedì 18 aprile 2017

18:36:00

...sarà presentato nella biblioteca del Museo Madre, il libro di Michele Dantini "Arte e sfera pubblica, il ruolo critico delle discipline umanistiche"...


















In che modo l'arte contribuisce al vigore della sfera pubblica? E qual è il compito civile che la critica d'arte, intesa nel suo senso più elevato, può svolgere?




Michele Dantini, docente di Storia dell'Arte Contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia, articola una serie di possibili risposte a questi interrogativi nel volume "Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche" (Donzelli editore, 2016), che sarà presentato al museo Madre, giovedì 20 aprile, alle ore 18:00 nella biblioteca del primo piano.



Ne discuteranno con l'autore Stefania Zuliani, docente di Teoria della Critica d'Arte all'Università degli Studi di Salerno, la storica dell'arte Maria Giovanna Mancini, introdotti del presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte, con la moderazione del direttore del Madre Andrea Viliani.



Nel volume Dantini avvicina artisti per definizione elusivi, quali Marcel Duchamp e Piero Manzoni, cui sono dedicati saggi di avvincente precisione, e si confronta con alcuni dei più importanti storici dell'arte (Aby Warburg, Erwin Panofsky, Edgard Wind, Ernst Gombrich e Michael Baxandall e, tra gli italiani, Roberto Longhi), che hanno saputo e voluto essere "intellettuali pubblici". 



Nel prendere spunto dall'attuale crisi della critica, l'autore rifugge il prevedibile lamento sulla "morte dell’esperienza" o la scomparsa degli "intellettuali legislatori". In dialogo anche con storici e teorici come Max Weber Karl Mannheim, Arnaldo Momigliano Isaiah Berlin, Michael Walzer Edward Said, Peter Sloterdijk Jurgen Habermas, individua costanti, segnala differenze, stabilisce genealogie, con l'obiettivo di restituire una maggiore ampiezza all'attuale discussione sulle discipline umanistiche. 


Mentre contribuisce a riconoscere nella diaspora culturale tedesca ed ebraico-tedesca l'episodio storico-culturale cruciale del '900, il volume interviene con originalità sui processi di traduzione transculturale che hanno dato vita alla koinè culturale contemporanea e risponde a una rinnovata esigenza di confronto tra ambiti di esperienza – arte, scienza, morale, religione – che soffrono oggi di un'eccessiva separazione



Sullo sfondo dei saggi raccolti nel volume, emerge la necessità di ritrovare il senso delle profonde differenze esistenti, sino alla prima metà del '900, tra cultura europea continentale e cultura americana.














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